Estasi culinarie - frammenti

[…]  Forse non riuscirò a trovare quello che sto cercando, ma almeno avrò avuto l’occasione di rievocare tutto questo: la carne grigliata, l’insalata machouia, il tè alla menta e le corna di gazzella. Mi sentivo Alì Babà. La grotta del tesoro era questo, il ritmo permetto, l’armonia scintillante tra elementi di per sé già squisiti, ma la cui successione strettamente rituale rasentava il sublime…

(questo post l’ho scritto ieri sera sul tardi, ma non riuscivo a pubblicare. Lo pubblico stamattina ma tale e quale a come doveva essere)

Estasi_culinarie… prima di coricarmi, voglio lasciare qui a tutti voi un passo di un libro, a mio parere eccezionale.. perché si sta rivelando proprio secondo quelle che erano le mie aspettative inziali e aprioristiche; mi ha catturato sin dalle prime righe, sin dalle prime parole usate. Ha tutto un grande fascino questo libro, che racconta della vita di un illustre critico gastronomico, il più grande del mondo, che è in punto di morte.. e ripercorre così tutta la sua carriera, dalla sua gioventù, fino ad arrivare ai giorni attuali…
Il libro è
Estasi Culinarie, di Barbery Muriel, un libro affascinante, coinvolgente, trainante .. tutto ciò che parla di cucina, qui, è emozione allo stato puro, sembra di assistere alla descrizione di un eclatante evento irripetibile, eccezionale. Non stanca mai, c’è un avera e propria retorica, arte del parlare, che appartiene specificamente alla gastronomia. Come se fossero tutti (o meglio, è l’autrice ad esserlo) maestri del verbo culinario.
La trama è questa, Nel signorile palazzo di rue de Grenelle, il più grande critico gastronomico del mondo, il genio della degustazione, è in punto di morte. Il despota cinico e tremendamente egocentrico, che dall'alto del suo potere smisurato decide le sorti degli chef più prestigiosi, nelle ultime ore di vita cerca di recuperare un sapore primordiale e sublime, un sapore provato e che ora gli sfugge, il Sapore per eccellenza, quello che vorrebbe assaggiare di nuovo, prima del trapasso. Ha così inizio un viaggio gustoso e ironico che ripercorre la carriera di Arthens dall'infanzia ai fasti della maturità, attraverso la celebrazione di piatti poveri e prelibatezze haute cuisine. A fare da contrappunto alla voce dell'arrogante critico c'è la nutrita galleria delle sue vittime (i familiari, l'amante, l'allievo, il gatto e anche la portinaia Renée), ciascuna delle quali prende la parola per esprimere il suo punto di vista su un uomo che, tra grandezze pubbliche e miserie private, sembra ispirare solo sentimenti estremi, dall'ammirazione incondizionata al terrore, dall'amore cieco all'odio feroce. Anche in questo romanzo d'esordio Muriel Barbery racconta, assieme ai piaceri e alle tenerezze della vita, l'arroganza e la volgarità del potere (in un ambiente spietato dove - è cronaca di questi anni - un cuoco si uccide perché ha perso una stella Michelin).

Saranno frequenti i miei interventi – post – che citano passi di questo libro, in quanto mi sta appassionando molto e mi piacerebbe condividere con voi alcuni dei pezzi tra quelli che più mi emozionano.


[…]

Forse non riuscirò a trovare quello che sto cercando, ma almeno avrò avuto l’occasione di rievocare tutto questo: la carne grigliata, l’insalata machouia, il tè alla menta e le corna di gazzella. Mi sentivo Alì Babà. La grotta del tesoro era questo, il ritmo permetto, l’armonia scintillante tra elementi di per sé già squisiti, ma la cui successione strettamente rituale rasentava il sublime. Le polpette di carne trita, grigliate nel rispetto della loro compattezza ma per nulla rinsecchite dal passaggio sul fuoco, riempivano la mia bocca di carnivoro professionista con un’ondata calda, speziata, succosa e densa di piacere masticatorio. I peperoni dolci, vellutati e freschi, mi ammorbidivano le papille soggiogate dal rigore virile della carne e le preparavano a un nuovo, potente assalto.
Tutto era abbondante. A tratti bevevamo a piccoli sorsi un po’ d’acqua gassata che si trova anche in Spagna e che invece non ha un esatto equivalente in Francia: un’acqua effervescente, insolente e tonificante, né insipida né troppo frizzante. Quando, finalmente sazi e un po’ storditi, scostavamo i piatti, e per riposarci cercavamo uno schienale di cui la panca era sprovvista, il cameriere portava il tè, lo versava secondo il rituale consolidato e poggiava sul tavolo ripulito al volo un piatto di corna di gazzella. Nessuno di noi aveva più fame ma è proprio questo il bello del momento dei dolci: tutta la loro raffinatezza si coglie solo quando non li mangiamo per placare la fame, solo quando l’orgia di dolcezza zuccherina non soddisfa un bisogno primario, ma ci ricopre il palato di tutta la benevolenza del mondo.
Se oggi la mia ricerca potrà condurmi da qualche parte, forse non sarà molto lontano da quel contrasto: il contrasto inaudito, quint’essenza della civiltà stessa, tra l’asprezza di una carne semplice e possente e la debolezza complice di una prelibatezza superflua. Tutta la storia dell’umanità, della tribù di predatori sensibili a cui apparteniamo, si riassume in quei pasti a Tangeri, e di rimando ne spiega lo straordinario potere di suscitare gioia.

[…]


p.s.: se qualcuno volesse aggregarsi per andare alla sagra regionale francese, domenica, mi scriva pure per e-mail

Commenti

Mirtilla ha detto…
un post molto ben fatto,complimenti ;)
mestolina ha detto…
Ho dei premi per te... passa a ritirarli! Un abbraccio. Diana
Patrizia ha detto…
Brava ne hai parlato con molto entusiasmo che mi hai ridato la voglia di rileggerlo..L'ho apprezzato moltissimo anch'io pur essendo un libro che é uscito circa due anni fà e nessuno se n'era accorto!!! io l'ho pagato solo2 euro ad un mercatino!
Interessante il mercatino reginale francese ci saro tutto un mondo da scoprire!
Buona giornata
maricler ha detto…
Dopo questo post libresco lo sai che devi partecipare alla creazione della libreria dei foodblogger, no? Passa da me e leggi il post, bastano tre libri di cucina. I tuoi preferiti :) Baci!
Castagna e Albicocca ha detto…
della stessa autrice ho letto "L'eleganza del riccio>", sempre ambientato in Rue de grenelle...bellissimo, lo rileggerei 1000 volte!
Sicuramente leggerò anche questo.
Ciao,Castagna
Serena ha detto…
Sono letteralmente avvinta dalle tue citazioni... vorrei non avere (e avere fatto) in questo momento così tante spese, perché il mio impulso è precipitarmi in libreria e assicurarmene una copia...
Sara B ha detto…
cosa dire? lo compro!
Unknown ha detto…
Io sto leggendo "l'eleganza del riccio"...poi proverò anke questo, visto ke mi hai proprio incuriosito!
Betty ha detto…
ma sai che a me questo libro non ha lasciato nulla???
ho cominciato a leggere ma era talmente "anonimo" che l'ho abbandonato senza troppa fatica!
non ha saputo coinvolgermi, l'ho trovato mooooolto monotono addirittura noioso direi!
beate te che sei riuscita a vederci qualcosa, baci.
tartina ha detto…
E i tuoi post sono così delicati.
Manco a dirlo, è uno dei miei libri preferiti! Muriel mi aveva già conquistata con "L'eleganza del riccio", ma adesso sono una sua fan a pieno titolo!
Condivido tutto quello che hai scritto, io mi rileggevo più volte quei passi sui cibi, sembra quasi di sentirne il sapore in bocca! E poi, la fine... amara come la vita, dolce come una pastina :)

Baci,
ti ho aggiunto tra gli Spunti(ni) vari.

Il tuo layout mi sa di sera d'estate *_* (non so perché e che nesso ci sia, ma è la prima impressione che dà)

*
Günther ha detto…
grazie dell'ottimo consiglio delle lettura, lo compro mi incuriosisce troppo
Cindystar ha detto…
manu,èm da ieri che cerco di inviarti una mail ma mi torna sempre indietro... avreibisogno di cominicare con te!
bacio
Kittys Kitchen ha detto…
Eccoti qui!!!
Ti ho trovata...
Sai che questo libro lo sto leggendo anche io! :))
A presto
fiOrdivanilla ha detto…
eccomi qua, grazie a tutti dei commenti lasciati, mi ha fatto tanto piacere leggere che vi ho trasmesso tanto col frammento di libro riportato e con la mia recensione. Devo dire che è un libro ricco e il titolo non poteva essere più azzeccato. Ogni pagina, ogni descrizione del e sul cibo - sugli alimenti e le spezie, l'orto, gli ortaggi.. e tantissimo altro - è sempre una vera e propria... estasi.

Betty, mi spiace che non ti abbia lasciato nulla, magari le letture di cucina in versione romanzo non sono il tuo genere o forse più semplicemente non è lo stile di scrittura adatto a te, che ti colpisce, che ti cattura, da lettgere tutto d'un fiato e ti piace a tal putno da tornare più volte su una stessa frase, ritornare più volte a inizio capitolo e leggere ancora determinati passi, determinati versi... e di pagina in pagina fare delle piccole orecchiette (che io odio ma che quando sono sprovvista si post-it mini mi tocca farle) che tengano il segno di quel pezzo che tanto ti è piaciuto e di certo non vorrai dimenticarlo e sei certa anche che lo trascriverai da qualche parte... insomma, sì ecco.. forse non è il tuo genere, ma il mio sì.. perché a me provoca proprio tutto quando ho descritto.

un saluto a tutti quanti!
Manolita ha detto…
"scorgere l'approvazione dell'altro è come nutrirmi."

Ciao Manuela, scusa per il ritardo ma finalmente eccomi quì.

Trovo molte cose in comune con te; la tua frase che ho ripreso esprime tutta la poesia della passione per la cucina.

Cercherò quello che cerchi e ti farò sapere.
Grazie per la tua visita, io tornerò a leggerti.

Un fuerte abrazo........
mestolina ha detto…
Vieni un salto a giocare da me... ti aspetto... Diana